Vandali o malavita in azione in una “Città del Vino” del Friuli: tagliate 1.100 viti

È successo a Bertiolo, in provincia di Udine: danno non assicurato da 30 mila euro per un piccolo viticoltore

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Regna il silenzio più cupo attorno al taglio di 1.100 viti del vigneto di proprietà di Adriano Grosso, viticoltore di Bertiolo. Non una località qualunque. Siamo in Friuli Venezia Giulia, in provincia di Udine, a pochi chilometri dalla cittadina di Codroipo e dagli argini del fiume Tagliamento. Bertiolo è “Città del Vino” e sul suo territorio si producono Prosecco e altri vini tipici del Friuli. L’episodio, da attribuire a vandali o alla malavita, è al vaglio dei carabinieri così come altri due casi, avvenuti nella zona tra 2021 e il 2022 e rimasti irrisolti.

In paese, il caso è sulla bocca di tutti. Ma nessuno vuole entrare nel dettaglio o fornire ulteriori elementi alla stampa. «Qui a Bertiolo c’è un clima particolare – riferiscono in un bar del borgo friulano, 2.300 abitanti – siamo come la Sicilia: non ci piace parlare troppo». Si chiude nel mutismo anche il sindaco, Eleonora Viscardis, eletta nel 2021 tra le file del centrodestra. Il primo cittadino, attraverso la segreteria del Comune, fa solo trapelare (testualmente) che «la famiglia vittima del taglio delle 1.100 viti non vuole che si faccia pubblicità all’accaduto».

Secondo quanto riferito dagli inquirenti, la denuncia dell’atto vandalico – o dell’evento malavitoso – risale al 17 marzo. Il danno sarebbe stato tuttavia compiuto in precedenza, ovvero nel periodo compreso tra il 14 febbraio e il 15 marzo. Prima di mercoledì scorso, Adriano Grosso aveva visitato il piccolo vigneto di sua proprietà il 13 febbraio. Il taglio delle 1.100 viti, ad opera di una o più persone, potrebbe essere dunque avvenuto tra un sopralluogo e l’altro. L’uomo, che vende l’uva atta alla produzione di vini Igt ad una cooperativa locale, avrebbe quindi deciso di sporgere denuncia, a circa 48 ore dalla terribile scoperta.

GLI INQUIRENTI: DANNO NON COPERTO DA ASSICURAZIONE

Sempre secondo quanto riferito dai carabinieri a winemag.it, il danno ammonterebbe a una cifra considerevole, pari a 25-30 mila euro, non coperta da assicurazione. Un dettaglio, quello della mancanza di copertura assicurativa, che fa pendere la bilancia verso un’azione compiuta per arrecare un danno economico e psicologico ad Adriano Grosso e alla sua famiglia, operante nel ramo della viticoltura e della coltivazione agricola.

L’uomo, 60 anni, ben noto in Paese e appartenente al ceppo famigliare locale dei “Miniùçs” di Bertiolo, è fratello dell’ex vicesindaco di Bertiolo, Mario Grosso, scomparso prematuramente nel maggio del 2021, a causa di un malore improvviso. L’età del vigneto finito del mirino della malavita non sarebbe avanzata. Adriano Grosso ha ottenuto dalla Regione l’autorizzazione all’impianto solo in occasione della campagna viticola 2018/2019, per una piccola superficie (1.416 metri quadrati). La stessa metratura richiesta e ottenuta, a sua volta, dal fratello Alberto Grosso.

Per la “Città del Vino” del Friuli l’episodio rappresenta l’ennesima batosta nel giro di pochi anni. Nel 2022 erano state tagliate ottanta piante di varietà Glera da Prosecco. Danni simili anche in altri comuni della provincia di Udine: a Tricesimo, nel 2021, 120 viti di Schioppettino sono state rase al suolo con la stessa metodologia, senza che gli inquirenti scoprissero i nomi dei colpevoli. Episodi che accomunano questa zona del Nord Est al Sud Italia, in particolare alla Puglia e alla provincia di Foggia, dove diversi vigneti hanno subito negli ultimi anni lo stesso trattamento. Tra le vittime illustri della malavita locale, sempre in Puglia, anche il giornalista Bruno Vespa.

[credits foto di copertina: @sofiamoro]

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